Cresce e si diffonde il mecenatismo in Italia, ma il Sud resta indietro. Per mecenatismo si intende il sostegno ad attività artistiche e culturali e, più direttamente, agli stessi artisti.

In passato, il mecenatismo si manifestava in forma di sostegno economico e materiale da parte di sovrani, signori, aristocratici e possidenti, nei confronti di artisti come letterati, pittori, scultori, musicisti.

Nel Rinascimento italiano il mecenatismo è collegato al fenomeno della magnificenza. Tra gli esempi più noti di mecenatismo c’è quello di Firenze, dove i signori della città, i Medici, sostennero e patrocinarono numerosi artisti al fine di dare lustro alla propria casata.

Oggi si parla di mecenatismo anche riferendosi al sostegno ad attività come il restauro di monumenti o spazi culturali abbandonati. Si usa inoltre il termine “mecenate d’impresa” per indicare un finanziatore di iniziative imprenditoriali con caratteristiche innovative e di rischio dalle quali non si aspetta un ritorno finanziario diretto.

Il fenomeno, se così si può definire, è in ogni caso in rapida ascesa. Secondo gli ultimi dati dell’applicazione ARTBONUS, grazie a 14.237 mecenati le donazioni a favore del patrimonio culturale italiano hanno superato i 435 milioni di euro, aumentando di oltre 25 milioni di euro in sei settimane.

Le donazioni si concentrano prevalentemente nelle regioni del centro Nord. In Umbria, le donazioni a favore del patrimonio culturale superano i 5,3 milioni di euro. La misura sembra invece fare fatica ad affermarsi nel Mezzogiorno.

Il mecenatismo può contare anche su un importante alleato fiscale. Introdotta nel 2014, l’agevolazione fiscale del 65% è infatti una delle più vantaggiose misure per incoraggiare il mecenatismo in Europa.

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